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Ines Daniela Bertolino

       Nel silenzio la natura - L’esperienza di Ines Daniela Bertolino si identifica con una ricerca di immagini legate a un naturalismo dalle magiche cadenze figurative, da una sequenza di sensazioni che attestano il valore di un colore estremamente meditato, da una indagine espressiva che si stempera in un fare controllato. Il suo mondo fluisce di tela in tela con continuità, con la freschezza di una linea che si distende sulla superficie del quadro con un senso di soffusa poesia, con la forza di un “dire” che prevarica ogni facile soluzione tecnica.
        In ogni caso, la Bertolino opera all’insegna di una pittura in cui nulla è affidato all’improvvisazione, al caso, a una libera gestualità, ma osservando i sui lavori si avverte una felice sintesi di insieme, una capacità di trasmettere le interiori emozioni, la tensione che percorre la rappresentazione. E l’emozione che trasmette appartiene a un’indagine “in divenire”, a una visione delle cose che ha affascinato scrittori come Ferdinando Albertazzi che, per questa occasione, ha delineato in una pagina narrativa lieve e misteriosa, affascinante nella parola evocativa e testimone di un dipingere che va al di là dei confini della forma per entrare nello spazio dell’immaginazione, della fantasia, del sogno.
       Un sogno che diviene albero e nido e ramo che si staglia su soffuse atmosfere, su cieli rarefatti, sulla profondità immanente del blu che da sempre accompagna il suo discorso. La pittura assume, perciò, una propria valenza espressiva, una mai sconfitta “scrittura” per immagini, una suggestione che la trasforma in colore e dal colore approda a un cancello o a un campo di papaveri o a vigne e Langhe e tronchi. E da una cascata di fiori, da una fitta vegetazione da un profumo di frasie, si giunge al tessuto urbano di una Torino che va dalla Gran Madre a Piazza Castello, da Palazzo Carignano alla chiesa di San Lorenzo in un percorso che attesta la sua adesione all’ambiente circostante, agli oggetti nello studio, ai piccoli quadri che annunciano i dipinti delle grandi dimensioni esposti al Premio Cesare Pavese e ad Avigliana per l’arte.  Vi è nella raffigurazione della Bertolino un clima di attesa, di sospensione, di solitudine; vi è l’incanto dei notturni; vi è il desiderio di fissare un pensiero, un colore, un segno che descrive nello spazio la magia dell’esistere. (A. Mistrangelo, 1998 - presentazione alla mostra “D’azzurro” Galleria Fogliato Torino)
    

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