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ERLE ILARIO, Via Pascoli 18, 10036 Settimo Tse (TO)  Tel. 338/1574959

ILARIO ERLE


Una mattina di setembre


Soave 1


 

 
Ilario Erle è nato il 15 maggio 1963
a Settimo Torinese, 
dove tuttora vive  e lavora.


Una mattina di settembre - particolare 1
 


Una mattina di settembre - particolare 2


Canale 3 - particolare


Alghero


L'attesa


Canale 3
 
Canale 2


Canale 2  - particolare

  Curriculum

        lario Erle è nato a Settimo Torinese il 15 maggio  1963. Vive e lavora a Settimo.
Nel 1986 consegue il secondo diploma specializzandosi in Car design presso la Scuola d'Artea Applicata  e Design di Torino.
Nel biennio 1994/1995 segue i corsi di acriclico ed acquerello del Maestro Sandro Lobalzo ed i corsi di fotografia del fotoreporter Massimo Ferrero.
Nel 1999 inizia la carriera professionale di Car Designer presso il Centro Stile Fiat.
Nel 1996 inizia ad esporre nelle mostre e nei concorsi nazionali ricevendo critiche positive.
I suoi lavori sono stati pubblicati su Quattroruote, Auto&Design, L'Automobile Italiana.

Recensioni, critiche, commenti e interpretazioni

       E’ sorprendente la fedeltà degli acquarelli e degli acrilici di Ilario Erle per le raffigurazioni che scaturiscono dalla natura o ne sono direttamente o indirettamente collegate.
       Grazie ad una minuziosa ricerca del particolare completa le tele con un’indiscussa veridicità: soprattutto nelle raffigurazioni della vegetazione floreale, le pennellate sembrano  colpire al tela e si riscoprono piccole e grandi sensazioni intrise di intensa partecipazione.
       I dipinti di Ilario Erle descrivono un ambiente rilassante, dove le fresche immagini floreali, i viali  che scandiscono  una interminabile profondità di campo offrono un’atmosfera particolarmente sognante e silenziosa, difficilmente dimenticabile.
       Preciso e meticoloso, Erle ricerca e riscopre nei suoi dipinti, una serenità sia interiore  che esteriore, in un epoca dominata quotidianamente dalla caotica presenza di frastuoni e di inquietudini. Le sue tele sono segmenti di vita interiore, dove l’Artista riesce ad instaurare un rapporto con ciò che lo circonda più affascinante e piacevole rispetto a quel che giornalmente ci è concesso di vedere. (Elena Caligiuri).

        Sembrano fotografie, ma  non lo sono. Sembrano proprio vecchie fotografie di vecchi edifici dei primi tempi delle pellicole fotografiche, quando, ben prima di Kodak, usavamo le pellicole "Ferrania".  Non foto foto, sono riproduzioni minuziose, perfette, affascinanti e nostalgiche di casolari, cascine, canali di irrigazione in campagne che sono vive nel ricordo di quelli di noi nati prima del '50. Sono riproduzioni di casolari assolati, di paesi lontani dalla cittadina, momenti di estati "contadine" quando la gazzosa era l'unica bibita accanto all'acqua di seltz nelle bottiglie di vetro blu consevate nelle "ghiacciaie", precursori non molto antichi (dopotutto) dei frigoriferi attuali.
        Bisogna osservare con attenzione i lavori  di Ilario Erle per rendersi conto che, davvero, non sono fotografie e per rendersi conto della difficoltà affrontata e della indubbia capacità di disegno e di memoria impiegate in queste opere. Ingrandendo le immagini (come in Una mattina di Settembre particolare 1 e particolare-2) si stenta a credere che i mattoni della casa siano stati disegnati e non fotografati. Ma, se fosse solo questo, non sarebbe arte, sarebbe tecnica ma non arte: in realtà Ilario Erle riesce a trasferire sulla tela il "ricordo" che è tale anche per chi non ha mai visto prima la tipologia dei luoghi riprodotti, luoghi ora quasi ovunque soppiantati da cementificazione e strade. (F. Lucertini, febbraio 2009)

Hanno scritto di Ilario Erle
 

Elena Caligiuri,  F. Lucertini



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