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GIULIANO CARLO,  Pza XVIII Dicembre 1,  10100  Torino (TO)  Tel. 011/546871 carlogiuliano.cg@alice.it

CARLO GIULIANO


Installazione Comune Cerreto Asti


Installazione Comune Cerreto Asti



Giuliano 2


Riquadro


Personale Galleria Cristian Stein 1971


Duomo di Chieri - legno


Bozzetto spettacolo "Il Critico"

  
Carlo Giuliano

 


 

 
Effetto speciale


Gazebo in plexigas



Doppio cerchio

 
Monte dei Cappuccini


Paesaggio urbano
 


Controluce
 

!Interferenze
 


Gipsoteca


Scenografia  Antonio e Cleopatra


Scenografia six heurers au plus tard

Curriculum
 

Formazione
 - Direttore Accademia Albertina di Belle Arti di Torino dal 1992 al 2005: titolare del corso di Scenotecnica, Illuminotecnica e Architettura
   scenica presso l’Istituto di Scenografia dell’Accademia dal 1971 a tutt’oggi.

-
Insegnante di Scenografia presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino Anno scolastico 1981/1982
-
   Insegnante di Geometria Operativa alla Scuola Politecnica di Design di Milano (anni:1969/70, 1970/71, 1971/72):
-
   Direttore tecnico e degli allestimenti  scenici al Teatro Stabile di Torino dal 1976 al 1990.
-
   Membro della Commissione Provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo di Torino.
-
  Direttore del museo “Pinacoteca della Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ” dal 21 novembre 1996 al maggio 2005.
-  Responsabile dei Corsi post-laurea di Arte e Disegno presso la Scuola Interateneo per gli Insegnanti della Scuola Secondaria (S.I.S.)

         Come pittore ed incisore ha esposto in numerose mostre e installazioni pubbliche a Torino e in Italia. Ha svolto opera di restauratore per la Soprintendenza dei Monumenti di Torino e compiti di direzione tecnica del Festival Teatrale “Cuneo Alternativa” negli anni 1979/80, dei “Punti Verdi” per conto dell’ Assessorato per la Cultura di Torino per gli anni dal 1978 sino al 1987, di dieci edizioni del Festival Teatrale di Asti, dieci edizioni del Festival Internazionale di Teatro per i ragazzi di Torino.
        La sua attività principe resta la scenografia, nella quale ha esordito nel 1965 con lo spettacolo “Teatro 1” regia di Gianfranco De Bosio. Come scenografo ha lavorato con: Luca Ronconi, Mario Missiroli, Ugo Gregoretti, Susan Sontar, Moravia, Beppe Navello, Sergio Liberovici,  Gualtiero Rizzi, Giovanni Pampiglione, Flavio Ambrosini, Franco Passatore, Franco Gervasio.

Esposizioni e partecipazioni principali
1963 presso la Promotrice –Asti, 1966 “Galleria Ferrari” Verona
1969 “Galleria Triade” e “Galleria Martano”- Torino,
1972 “Galleria Cristian Stein”- Torino
1995 “Galleria Isola di San Rocco”- Mondovì
1996 “Galleria Biasutti”- Torino,
1997 “Palazzo Lomellini” di Carmagnola,
1999  Vincitore di concorso per un’opera d’arte da collocare nella Caserma Agenti di Udine
2004 “Studio Laboratorio” e Fusion Art Gallery”- Torino e Sala Mostre Biblioteca comunale – Moncalieri

 Sue installazioni sono presenti presso
- Museo di Arte Urbana (Borgo Vecchio del Campidoglio)
- Centro Commerciale “Galleria Campidoglio” di Torino,
- Facciata esterna della Biblioteca Comunale di Moncalieri,
- Cerreto d’Asti
- Carloforte in occasione della manifestazione “Arte Aperta” 2006

Recensioni, critiche, commenti e interpretazioni
 

Ritratto d'Artista (Roberto Sacco) - Il luogo di realizzazione fattiva di uno scenografo necessariamente non coincide con il luogo di ideazione. Ne derivano due corpi, due poli, ciascuno con propria gravità, che si attirano a vicenda determinando orbite interdipendenti. Se poi, lo stesso artista realizza opere finalizzate ad altri scopi e tiene pure dei corsi, ne derivano un terzo e quarto polo attrattivi che rendono  ancora più imprevedibili il centro e le possibili traiettorie.  Il problema dei tre corpi è senza soluzione in meccanica celeste dove agisce solo la forza gravitazionale, figuriamoci nel cosmo interiore di un artista dove interagiscono pulsioni psichiche, senso estetico, ironia, ideali e tecniche esecutive: si va incontro a soluzioni imprevedibili. A meno che uno dei poli diventi dì massa talmente grande da diventare in pratica il baricentro, il "sole" intorno a cui orbitano le altre mass. Giuliano vive in un universo di questo tipo: anni di arte e scenografie, di mostre e corsi di insegnamento, infine Direttore dell'Accademia Albertina, cioè in un centro fisico ed ideale, organizzativo ed ideativo, fortemente attrattivo, intorno a cui gravitano e.... (clicka su "Ritratto d'Artista" per leggere l'intera recensione)

 
Nulla è equivalente al recitare per via di forme in un assoluto silenzio (Rolando Bellini) - Carlo Giuliano esordisce nel 1961 con una mostra presso la Promotrice di Belle Arti di Asti, e da subito vive un crescendo di attività e di affermazioni. E già nei primi anni Settanta egli può vantare una "letteratura artistica" di tutto rilievo: avevano scritto di lui e della sua arte Luigi Carluccio, Paolo Fossati, Mirella Bandini.
   Viene però assorbito dal teatro prima ancora di prendere ad insegnare scenografia, nel 1971, presso l'Accademia Albertina di Torino. Si fa scoprire come scenografo di talento, collaborando con i maggiori registi teatrali (Missiroli, Ronconi, Gregoretti) e firmando alcune scenografie memorabili.
        A partire dal 1976 è scenografo e direttore degli allestimenti scenici del Teatro Stabile di Torino. Quest'impegno totalizzante, che lascerà soltanto per assumere, nel 1992, la Direzione dell'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, lo costringe a proseguire in operoso silenzio la propria parallela ricerca artistica, rinunciando alle mostre che comunque gli vengono offerte. Dopo anni di apartheid, dunque, Carlo Giuliano torna ad esporre in galleria. Presso la Galleria Biasutti. Viene dunque naturale chiedersi che traccia affiori nel lavoro attuale di questo poliedrico artista. 
(clicka su "Nulla è equivalente al recitare..." per leggere l'intera recensione)

Architetto d'Accademia - Carmagnola . "Penso e lavoro come un architetto di accademia, cioè con la luce e la materia". E Carlo Giuliano architetto di accademia lo è stato.  Insegnante prima, poi direttore dell'Albertina di Torino. Oggi commenta così la sua ultima produzione pittorica, raccolta fino al 31 ottobre a Palazzo Lomellini in una mostra dal titolo Luci e ombre. Sono opere in cui sopravvive il geometrismo astratto dei lavori giovanili, quelli dei primi anni Sessanta.
        Chiodi, fonti luminose intermittenti e superfici specchianti in plexiglas danno älle rigorose campiture tridimensionali di allora un carattere volumetrico tutto virtuale. È una spazialità di stampo geometrico che sta alla base anche dei suoi allestimenti scenici. Quelli studiati da Giuliano ad esempio per Mario Missiroli, Luca Ronconi o Ugo Gregoretti. (da Arte Mondadori ottobre 1997)

La Scenografia Moderna - Ho detto che l'idea di scenografia moderna nasce alla fine dell'800. Ciò evidentemente non significa che in precedenza la scenografia non esistesse e tanto meno che non esistesse la scenotecnica disciplina, o meglio arte, che un po' enfaticamente si potrebbe considerare il "braccio secolare" della scenografia, dalla quale per altro non è sempre facile distinguerla. Basti pensare ai  maestri del '500 e '600 italiano, creatori di una scuola che si è imposta al mondo e che ancor oggi fa testo.
       Docente di quest'arte sapiente, imparentata con l'architettura, la pittura, la carpenteria e la meccanica (non esclusa la navigazione a vela), è Carlo Giuliano. La scenotecnica consente di trasformare un bozzetto, che a rigore potrebbe sembrare una normale pittura, in piani, strutture, profondità; consente al castello delle apparenze di prendere corpo, di reggersi e all'occorrenza di trasformarsi come per incanto.
        Al raggiungimento del risultato concorre l'antica scienza degli scenotecnici italiani, arricchita e aggiornata da tutti i ritrovati della tecnologia moderna. Una sintesi, di fantasia ed esattezza, che svela un aspetto essenziale del teatro, tanto più magico e grande quanto più riesce a farsi dimenticare. (Gian Renzo Morteo, Docente Storia del Teatro - Università di Torino da Scenografia - Fossano maggio 1984)

Hanno scritto di Carlo Giuliano

Roberto Sacco,  Rolando Bellini,
Gian Renzo Morteo
 



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