Artisti/Gori Katia/Biografia/Recensione Cavallari

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Katia Gori

       L'arte di Katia Gori è arte della terra. E della terra conserva la drammaticità e lo spessore, l'immediatezza e la poesia. Non è casuale che, nel breve colloquio che ho potuto avere con lei, una parola soprattutto sia stata ripetuta, quasi a voler siglare ogni sua presa di posizione nei confronti dell'arte e degli artisti: emozione. Per la Gori pare che il mondo si divida in chi prova e riconosce le emozioni e chi, malgrado ogni sforzo e simulazione, non vi riesce. Sembrerebbe paradossale, eccessivo, ma in fondo, ammirando la sua pittura così viva e dinamica e confrontandola con tanti altri prodotti anemici e standardizzati, vien voglia di darle ragione.

        Katia Gori non ama le mediazioni, preferisce essere schietta e diretta, a costo di esporre le proprie debolezze. Detesta tutto ciò che sa di mistificazione parolaria, é diffidente addirittura nei confronti delle tecniche, che "condizionano", dice.

        Questo suo rifiuto di quanto é artefatto ed inutile lo si riscontra in ogni suo quadro, dove é la forza che parla, forza nel tratto, negli accostamenti, nelle geometrie. Tra il quadro e chi guarda deve esserci intesa, empatia, e questo rapporto così diretto tra opera e fruitore non fa altro che riprodurre ad un nuovo livello un'analoga simbiosi che si é già verificata tra creatore e creazione, sempre che la verità sia stata l'anima del desiderio di esprimersi.

        Ecco allora che la Gori, per l'urgere informe dell'emozione, preferisce alla tela e al pennello, dipingere usando spazzole e spatole, usando terre e colori che lei stessa realizza. Tutto ciò non per calcolo o per snobismo, modi d'essere troppo lontani da Katia donna ma per natura, per estro, per semplice genio. (Angelo Cavallari Critico e Giornalista)

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