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Katia Gori
..."Osservando i suoi quadri si scoprono inserti di scritte a stampa e lettere alfabetiche, talora ritagli di giornale o spartiti musicali, che spiccano all'interno di una pittura materica che considera varie tecniche allo stesso tempo. Notiamo timbrature, scritte al pennino e molto altro.
Potrebbe apparire uno stacco, in realtą l'occhio, dopo poco, si abitua ad entrare in questa dialettica degli opposti. Da una parte la scritta viene omologata sul piano segnico-materico, dall'altra le stesure di materia-colore si caricano impercettibilmente, di una soda di simbolicitą, quindi di concettualitą.
Non si tratta, a mio avviso, di un'operazione soltanto estetica: essa va al di la delle sue origini storiche (informali o neo-dada). C'e, dentro, tutta una prassi della bipolaritą che oggi inerisce alla cultura nuova. Viviamo nell'epoca del computer; dove il meccanismo giuoca su contrapposizioni.
Pare un meccanismo nuovo ma in realtą anche in passato il dualismo era alla base della societą. La pittura rende, ad un livello certo pił lirico che non scientifico o pił estroso che non piattamente programmato, questa forma di manicheismo e ce ne dą un estratto da delibare, in cui appunto la sensazione si salda alla concettualizzazione, il caos all'ordine.
In sostanza i quadri di Katia Gori sono il parallelo dei vetrini dei reperti istologici, dove si manifesta ai nostri occhi stupefatti l'insorgere della primarietą biologica. La pittura scopre nessi nuovi, orizzonti meravigliosi, rapporti che apparivano lontani dall'immaginazione." (Paolo Rizzi Critico d'Arte)
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