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Michele Privileggi

 

        Quando la scultura diventa poesia - Michele Privileggi è un artista eclettico che riesce, tra sogno e fantasia, a far vibrare il legno esaltandone la bellezza con forme geometriche originali.

        “L’uomo di legno ha lasciato il mare e ha confuso le impronte con quelle della risacca. Ha voltato le spalle agli ultimi raggi di sole alle nuvole dorate alle grida dei gabbiani all’argento vivo delle onde alla carezza del vento al sapore salmastro dell’aria. Ha lasciato a bordo il mondo vissuto l’avventura della vita l’eccitazione della tempesta il turbamento dell’amore il primo colore delle aurore la serenità dei tramonti. L’uomo di legno ha lasciato il mare per la brughiera nel grigiore della bruma nel silenzio dei pensieri nebbia nella nebbia”.

        I versi di Paolo Carbonaio, poeta e scrittore contemporaneo, riflettono come uno specchio l’immagine di Michele Privileggi, artista eclettico, fuori dagli schemi, anima in costante fermento, viaggiatore solitario, che spezza con le sue opere i confini della realtà. Nel corso della sua vita artistica sogno e fantasia diventano la chiave di lettura per interpretare la natura umana e i suoi misteri. Esule istriano, nato a Parenzo nell’aprile del ‘44 (la famiglia è costretta a fuggire nel 1947 dopo l’occupazione jugoslava di Istria e Dalmazia e si rifugia a Carignano - TO), non ha mai smesso di prodigarsi affinché il ricordo dei tanti italiani che hanno trovato la morte nelle foibe carsiche(1) non venisse disperso. Fin dall’adolescenza suona la chitarra, disegna e dipinge. Nel 1960 frequenta corsi artistici e dopo la maturità scopre la scultura che diventerà la sua passione dominante.

        Legno, pietra, metalli sono per lui “materia viva” da plasmare nelle più svariate tecniche. La sua creatività non conosce limiti e la sua produzione passa da altari in legno e cristallo ad opere monumentali in acciaio (dedicati a Bersaglieri e Alpini), monumento in bronzo e pietra (dedicato agli “istriani ovunque sepolti nel mondo” che si trova nel cimitero di Torino), sculture arredo per interni, vetrate dipinte, portoni scolpiti ad intarsio, composizioni pittoriche con assemblaggio di diversi materiali lignei.

       Animo solare, generoso e alcune opere dell’artista che oggi vive a Leinì (TO), presente nel 2006 anche all’edizione della fiera DOMUSLEGNO, che si è tenuta a Rimini, annovera dal 1978 più di cento mostre collettive e personali (www.privileggi.it) schietto come solo chi ama e rispetta la vita sa esserlo, non manca nelle sue opere scultoree di sensualità. Il corpo femminile, grazie alle venature naturali del legno si tinge di caldi colori e le forme prendono vita in un “abbraccio”che ne esalta la passione lasciando all’osservatore attento, che “guarda” la scultura prima col cuore poi con la mente, la “libertà” di interpretare l’opera secondo le proprie emozioni. Generoso nel trasmettere la sua esperienza, ha
tenuto lezioni all’Università della terza età insegnando come manipolare la creta e la tecnica dell’acquaforte; una delle tante occasioni di volontariato, oltre alle donazioni, mirate non solo ai giovani, che si integra con la collaborazione con la Pro Loco. (Laura Stradaroli  Rivista  76 tetto & pareti in legno - giugno 2007)

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