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SEKACH ANA NOME Via Nome della Via , _____  città   Tel. _________  mail: _____________________

ANA SERKACH

PAGINA IN COSTRUZIONE


Caduta dall'Eden

 


Forza della maturità

  
 

 

 


Due aironi

Formazione
 
Ana Sekach è nata il 14 aprile 1973 in Lituania ( Klaipeda ).  Ha frequentato: Scuola del`arte,.College Architettonica ,. Ha studiato scultura, pittura, disegno, grafica., diversi techniche di pitura , tra cui  le techniche dielll`antichi pittori.. Dal infanzia ha partecipato alle mostre collettive di pitura.. Vincitore dei primi premi.. Dall 1990 per due anni lavorava come l`artista  nel societa di produzione la bambola  Matrioscka ed i  miniaturi cofanetti nello stile della pittura Zhostovo . Dal 1998 fino 2004 dipinge i supporti visivi per asilli e scuoli (in beneficenza) ..Nel  2005  si trasferisce in Italia - cuore dell'arte. Quasi 2 anni e stata impegnata nella produzione di maschere Veneziani. Le sue opere sono realizzati nell diverse technche e stile:        ritratti, figura umana , paessaggi,     fiori , animali , naturamorta,  astratto, rilievi , scultura ed altro.                                  
Dal 2010 la sua attivita artistica si svolge a Nardo (LE) .  

Esposizioni e partecipazioni
2010
 - Castello di Carlo V a Lecce , 
         
-  Biennale di Lecce 2010
2011  -  Palazzo Baronale, Nociglia (LE) 
          -  Casa Internazionale Delle Donne , Roma
          -  Museo Faggiano , Lecce 
          -  Premio a TOKIO 2011

2012   - Palazzo Ducale , Revere (MA)
          - Galleria  ArteArte , Mantova
          - 
Mostra D`Arte Coreutica di Venezia
2013  - Chiesa di San Giobbe, Venezia 
          - Biennale di Firenze
2014 
- Premio Gio0rgione
2014 - Egos VII Edition, Royal Opera Arcade Gallery, Londra (Esposizione giugno  2014)

Cataloghi e pubblicazioni
- Catalogo di Biennale "Città di Lecce"
- Rivista "Boè
- Libro "Salento Silente"
- Giornale quotidiano "La Voce di Mantova"
-
 Rivista EXPOART


Trittico

Recensioni, critiche, commenti e interpretazioni

        Le opere di Ana Sekach hanno forte l`intensita figurativa. Ad eccezione dell'iconografia del Peccato Originale compiuta da Adamo ed Eva, nella Storia dell'Arte non troviamo molti esempi iconografici che siamo in grado di fornirci delle informazioni visive sulla loro caduta dall'Eden, che generalmente non e stata mai affrontata nella storia dell`arte.
        Nel quadro "Caduta del`Eden o resistenza di Eva al serpente " succede qualcosa particolare,  qualcosa di diverso: Ana Sekac immagina e costruisce uno spazio orbitale di colore rosso mentre, al centro della composizione quasi priva di qualsiasi forza gravitazionale, una donna (Eva) lotta contro la  seduzione del serpente( demonio).
       L'opera,oltre ad essere fortemente simbolica, nasconde qualcosa che va oltre il messaggio del peccato. Eva è  rappresentata di profilo ee sembra danzare compiacente con il serpente anziché' sconfiggerlo. Gli occhi di lei sono rivolti fissi alla testa del serpente ed il suo piede ne tocca la coda. Un interessante lavoro questo che vuole farsi portavoce della libertà di espressine del nostro tempo.
       Infine, sono riuscito a rintracciare un certo legame iconografico con Paolo e Francesca in una incisione di Gustave Dore', i due personaggi presenti nella Divina Commedia di Dante Alighieri. (Gabriele  Romeo)

         “La grande bellezza” nelle opere di Ana Sekach - Una bellezza in  esplosione : enigmatica , sognante, misteriosa, celata  dietro sottili simbolismi e testimonianza di culture e stili artistici differenti.
Il  tema  cardine che affiora dalle opere pittoriche di Ana Sekach è quello della bellezza ideale, emblema di perfezione, catturata in un gesto  come in un’istantanea.
         - Nell’ opera  Caduta dell’ Eden o resistenza di Eva al serpente , la donna è colta nell’atto di afferrare il serpente, simbolo del  peccato  : lei è Eva, la prima donna, nata dalla costola di Adamo, raffigurata sensuale, sfrontata, sicura di sé ; non teme la tentazione del serpente, ma è essa stessa tentazione : rivolge all’animale uno sguardo di ammaliante  affronto  e  più che una lotta par di osservare una danza di corpi, sullo sfondo non dell’idilliaco paradiso terrestre, ma di un indistinto rosso passione.
         Abbiamo dunque una rappresentazione del peccato originale ben diversa rispetto all’iconografia primo rinascimentale : nelle opere di Ana Sekach   Eva è una donna contemporanea , indipendente, conscia della propria bellezza: non ha bisogno di protezione, non è affiancata alla figura di Adamo; non viene rappresentato il momento precedente o successivo al peccato, come solitamente  i grandi artisti prediligevano fare, ma il momento della lotta, della sopravvivenza del più forte.
       - In Fiamme della Passione protagonista è il corpo femminile scorciato in primo piano, immortalato come in una sorta di trasformazione: le fiamme rosso fuoco  dilaniano e mutano quel corpo che sembra quasi precipitare nel vuoto, travolto, impotente e inesorabilmente assorbito dalle carnali passioni.  Qui la scena sembra quasi di matrice futurista : un episodio in continuo movimento, in divenire.
       - Nell’opera Geisha come anche in Tea cerimony  evidente è il riferimento alla cultura giapponese : la Geisha, la “donna delle arti”, persona  colta e abile intrattenitrice delle classe nobili. Nella prima opera dominano la composizione i toni freddi : il blu e il verde del fondale acuiscono l’ambientazione misteriosa della scena, dove la bella protagonista viene raffigurata nell’atto di leggere un messaggio segreto. 
Con una resa fiamminga vengono indagati i particolari: dall’ elaborata acconciatura, alle ricercate decorazioni dell’abito fino allo studio della natura morta , i cui racemi floreali ,vanno a coprire, forse, l’arrivo di un inatteso ospite.
       - Suggestiva la resa di Madonna con bambino o abbraccio materno : anche qui il tema religioso viene rielaborato in chiave metaforica, dove il mare burrascoso  sta a simboleggiare una  “tempesta d’amore” ; come se l’onda rappresentasse l’infinito abbraccio di una madre al figlio.

       - Denso di richiami alla cultura pop appare il ritratto di Marlen Deitrich,  ravvisabile inoltre un riferimento allo stile pittorico dell’ artista polacca Tamara de Lempicka (1898-1980), per l’impianto squadrato del viso,l’attenzione al tema del ruolo femminile nella contemporaneità e la caratterizzazione psicologica con cui viene resa l’immagine di questa nota icona del cinema del novecento. 
La composizione è giocata su pochi ed essenziali toni, l’abile uso del chiaroscuro conferisce profondità e caratterizzazione al volto della donna, ritratta come una musa immersa nei propri pensieri, gli occhi speranzosi e sognanti rivolti in alto, mentre con una mano si sostiene dolcemente il viso.
        - Nella  Battaglia di Eracle con i centauri cambia il tema e soprattutto la materia: non più pittura ma bassorilievo, tecnica ideale per riallacciarsi ad una tema caro all’ antica mitologia greca. Eracle (o Ercole nella mitologia romana) famoso per le celebri “dodici fatiche” , una delle quali viene qui illustrata, è simbolo di coraggio e forza:  l’eroe si difende dai centauri scagliando su di loro le sue frecce mortali, costringendoli alla fuga. Una  particolarità di questi bassorilievi in gesso , realizzati su tre distinte formelle, è l’uso del colore dorato, che dona una preziosità bizantineggiante all’opera, inoltre risulta molto efficace la  resa del movimento nei corpi possenti e imbizzarriti dei centauri.

Hanno scritto di  Ana Sekach
Gabriele Romeo, Mira Carboni



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