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Maria Paglia Gilarti     

            “Mariella” – di Janus Glauco - Il colore si trasforma in fuoco, il fuoco che si trasforma in colore; questo è l’itinerario artistico percorso da MARIA PAGLIA per la creazione delle sue ceramiche RAKU, dalla superficie cangiante, dalla luce che diventa penombra, dalla penombra che diventa luce, è la ceramica “ calda” e sensuale, dalle linee sinuose ed avvolgenti, nella quale MARIA PAGLIA congiunge insieme la sapienza dell’oriente e la sapienza dell’occidente, l’inizio di un percorso iniziatico il sorgere del sole ed il sorgere della notte attraverso sottili vibrazioni estetiche.

             La ceramica RAKU proviene dal Giappone del XVI secolo, ha una storia semplice e complessa: all’inizio il motivo conduttore di queste opere è rivolto alla produzione di ciotole per la cerimonia del thè, dal Giappone questa tecnica si è diffusa in tutto il mondo ed ha assunto nei secoli molti altri significati, RAKU è una parola antica, indica il “ gioie il giorno “, è un’ invito al piacere, alla conversazione, all’amabilità dei costumi. diventa con il tempo oggetto che trasmette sensazioni di raffinata bellezza.

             Maria Paglia ha già esposto le sue opere in numerose competizioni individuali e collettive, nazionali ed internazionali, ha ottenuto vari riconoscimenti critici, nel 2004 ha vinto il Primo Premio Argonauti sul tema “Edipo”, nel 2005 ha partecipato al concorso internazionale di Faenza, M.I.C. e la sua presenza è stata confermata con una vivace opera nella ristretta selezione finale, si è  sempre affermata quale professionista seria e scrupolosa.

             Il lavoro di Maria Paglia di raffinata eleganza, ha avuto nel tempo una originale evoluzione: sono ceramiche che diventano sculture, che assomigliano ad un ricerca filosofica intorno al tema della felicità, attraverso l’eleganza della forma ed attraverso il ritmo della forma, l’artista esprime sentimenti squisiti e poetici. (Janus Glauco 2007)

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